Questa pagina è stata scritta per  www.biblit.it, che vi invito a visitare anche per avere una visione più completa dell'offerta di dizionari e libri sulla traduzione e sulla lingua

 

RASSEGNA LIBRI

 

Il Dizionometro
a cura di Simon Turner
 

DIZIONARI ITALIANO-INGLESE SU CARTA O CD-ROM

 DIZIONARI ED ENCICLOPEDIE MONOLINGUA INGLESI

 LIBRI DI RIFERIMENTO SULLA LINGUA INGLESE

 


 

NOTE:

  • I prezzi sono indicativi al massimo. “> € 75 ca.” vuol dire “da settanta a novanta e più euro, forse, prima dell’eventuale sconto”. “Tascabile” comprende sia i supereconomici sia i libri che costano anche 10 volte di più.

  • Gli ISBN possono variare a seconda dell’edizione.

  • L’elenco non intende essere completo – ho recensito solo i libri sui miei scaffali.

 

 

dizionari italiano-inglese su carta o cd-rom

 

Generici

 

Grande Dizionario Sansoni delle lingue italiana e inglese

Sansoni Editore, Firenze - 2a ed. 1989, ca. 3000 pp. formato grande - ISBN: 88-383-0316-9 – > € 300 ca.

 

Un gran bel dizionario. Non esiste ancora (2003) su CD. Molto costoso e parecchio datato ma (tranne per i numerosissimi neologismi e nuove acquisizioni degli ultimi anni, che ovviamente mancano) è il più completo. A suo favore rispetto all’Hoepli (e, in parte, rispetto al Ragazzini), c’è il fatto che riporta anche i nomi propri (come si traduce Dracone, Draconte, Drava o Druso?) e per questo motivo lo tengo sempre sul leggìo accanto alla scrivania ma per l’uso quotidiano preferisco il Ragazzini (Zanichelli)  o  il Picchi (Grande Dizionario Hoepli), entrambi su CD. Il Sansoni si vende solo in due volumi – ma se trovi un collega con il quale dividere fra EN>IT e IT>EN, si paga ovviamente la metà. Io ho preso un solo volume, con forte sconto,  e poi l’ho detratto dalle tasse – quindi dalla mia tasca sono poi usciti solo l’equivalente di 80 euro circa. Un buon investimento, anche se parecchio datato.

 

Grande Dizionario di Inglese Hoepli

Ulrico Hoepli Editore, Milano - 2a ed. 2003, su CD - ISBN: 88-203-3075 - > € 70 ca.

 

Un dizionario grande davvero. La seconda edizione mi pare pressoché uguale alla prima ma l’interfaccia del CD funziona un po’ meglio. Pochissimi i nomi propri e a volte gli esempi che si trovano sul Ragazzini sono migliori, ma per ogni voce ci sono tantissime traduzioni, sicché funziona quasi come un thesaurus – il che non è una cosa da poco. Ottimo.

 

Dizionario inglese-italiano, italiano-inglese – Giuseppe Ragazzini

Zanichelli Editore, Bologna - 4a ed. 2004, ca. 2500 pp + CD  - > € 75 ca.

 

Lo uso da poco ma, a mio avviso, questo è il più affidabile (anche per la qualità degli esempi che dà) di tutti i dizionari italiano-inglese. Meno completo del Sansoni ma molto più aggiornato, spesso regge il confronto con il Picchi (Grande Dizionario Hoepli). Fare un vero confronto obbiettivo fra questi due è molto difficile perché dipende un po’ come uno usa il dizionario, dato che la scelta di parole cambia leggermente. Ottimo anche questo.

 

Altri dizionari generici IT-EN comprendono il Paravia-Oxford (ho provato a fare un confronto con il Picchi in libreria e l'ho lasciato lì), il Garzanti Hazon, che ho e che uso a volte, ma trovo che è strutturato male ed è meno facile da consultare, e raramente trovo qualcosa qui che non ho già trovato sui tre dizionari menzionati qui sopra - la mia edizione è vecchia quindi non le dedico una voce tutta sua. Forse la nuova edizione è migliore. Non conosco (novembre 2005) il Larousse ma ne ho sentito parlare bene...

 

Generici/tecnici

 

L'Inglese Tecnico e Scientifico con CD-ROM per Windows a cura di Edigeo

Zanichelli, Bologna - 1a ed. 2005, 2336 pp con CD - ISBN: 88-08-07941-4 –  € 88 fino a fine 2005, poi € 98

 

Qui si vede che alla Zanichelli non andava giù il fatto che il Marolli veniva sempre citato come il miglior dizionario tecnico. Hanno pubblicato un dizionario generico IT-EN che non teme la concorrenza di nessuno - questo Edigeo è davvero magnifico, in assoluto il più facile da consultare. Apro a caso e trovo: "diga" per il quale ci sono 59 voci una dopo l'altra in ordine alfabetico, mentre il Marolli ne ha 13 in una sola voce, e il McGraw-Hill ne ha 25. Questo è seguito sul Marolli da digest, digestore, digitale (4), digitalina, (un totale di 7 voci) mentre sull'Edigeo trovo digenesi, digenite, digeribile, digeribilità, digerire, digest, digestione (7), digestivo, digestore (5), digicon, digitale (4), digital, digitalici, digitalina (un totale di 27 voci). Il McGraw-Hill è una via di mezzo ma con qualche parola scientifica che non compare sugli altri due. Sulla quarta di copertina il Marolli dichiara di avere 195 mila voci, l'Edigeo 332 mila. La differenza si vede.

 

 

Dizionario Enciclopedico Scientifico e Tecnico McGraw-Hill Zanichelli

Zanichelli, Bologna - 2a ed. 1998, 2226 pp con CD - ISBN: 88-08-09430-8 – > € 100 ca.

 

Grandioso. La versione stampata non è di rapida consultazione se traduci IT>EN (devi cercare prima la traduzione poi devi cercare la voce inglese) ma il CD naturalmente risolve questo problema. Per tutti quei traduttori, scientifici e non, che vogliono non solo tradurre alla cieca ma anche capire qualcosa di ciò che traducono… A differenza del Marolli (in parte) e del Crielesi (tanto), non contiene imbottiture non-tecniche e quindi è sorprendentemente completo, nonostante sia un lavoro enciclopedico (ovvero, ti dà sia la traduzione che il significato/spiegazione) e non solo un dizionario.

 

Dizionario Tecnico - Giorgio Marolli

Ulrico Hoepli Editore, Milano - 12a ed. 1998, 1960 pp. - ISBN: 88-203-1852-0 – > € 115 ca.

 

L'ex-Re dei dizionari tecnici. Dico "ex-" perché così mi pare, con l'ingresso dell'Edigeo. Ecco come l'avevo commentato: "Chi fa traduzioni tecniche ce l’ha già, chi interpreta romanzi o prima o poi s’imbatterà  in qualche bullone, credo… Come si vede, ho un’edizione un po’ datata ma direi che, nonostante dicano che l’interfaccia CD non è una meraviglia (non la conosco personalmente), o prima o poi conviene avere il Marolli. Sarebbe meglio se togliessero qualche parola di uso comune: ma devo proprio comprare un dizionario tecnico per sapere che “marketing” si dice “marketing”, “mass media” si dice “mass media”, “materasso” si dice “mattress”? Su queste cose, il Marolli sbaglia clamorosamente mira, a mio avviso. Ciononostante è piuttosto completo. Più tecnico, meno scientifico del McGraw-Hill." Ora, però, leggi i commenti sull'Edigeo, sopra.

 

Technical Dictionary - English-Italian - Dizionario Tecnico - Italiano-Inglese

Colette Crielesi, Giuseppe Landucci Alinea Editrice, Firenze - 1a ed. 1999, 1492 pp con CD - ISBN: 88-8125-353-4 - > € 140 ca.

 

Non male ma non regge il confronto con il McGraw-Hill o il Marolli. Affidabile, credo, ma con delle lacune davvero incredibili. Ad esempio (apro una pagina a caso – non sembrerà forse, mi ti assicuro che l’ho aperto a caso!) non c’è traccia di dinamo, diodo, diossina… Un dizionario tecnico che non contiene la parola diodo (26 voci sul Marolli, 27 sul McGraw-Hill, e ben 127 (sì, centoventisette) sull'Edigeo) o dinamo? In compenso troverai parole come dipingere, direttore, disegnare, disgrazia… (per le quali ti basterebbe un dizionario tascabile per turisti) ma, anche se questo potrebbe sembrare un bocciatura senza appello, non lo è. Il Crielesi andrà perfezionato parecchio ma già oggi offre un aiuto al traduttore. Certo, se guardi solo il prezzo, sembra un po’ esoso ma se cerchi il diritto della saldatura (welding face, secondo questo dizionario) lo troverai sul Crielesi ma non sugli altri. Esempi di questo tipo sono abbastanza rare, però.

 

Commerciale/legale

 

Dizionario di Economia Banca e Borsa

Livio Codeluppi - Le Lettere, Firenze - 1a ed. 1994 - ISBN: 88-7166-152-4 – > € 75 ca.

 

Il Codeluppi è un grande – manca ogni tanto qualcosa ma questo Livio sembra un ragazzo serio. Nessuna scrivania dovrebbe stare troppo a lungo senza il suo tomo – soprattutto se si traduce in inglese. Per gli “italiani” forse il Picchi Economics va meglio. Qualcuno l’accusa di contenere parole che non c’entrano molto (in piccola parte, direi che è vero ma va detto che, mentre ci spiega come tradurre cestino per la carta straccia non fornisce la traduzione per l’ubiqua macchinetta del caffè) ma direi che il numero di parole estranee è piuttosto limitato se si confronta ad altri dizionari. Per il resto, è superlativo.

 

Dizionario Garzanti di Business English

Garzanti Editore, Milano - 1a ed. 1993 - ISBN: 88-11-10340-1 – > € 50 ca.

 

Buono. Ogni tanto ci trovo qualcosa che non compare sul Codeluppi ma, a dire il vero, non molto spesso. Detto questo, è un buon libro, serio e preciso, al quale sono pure affezionato.

 

Il Nuovo Economics and Business - Dizionario Enciclopedico Economico e Commerciale - inglese-italiano, italiano-inglese

Fernando Picchi - Zanichelli, Bologna - 2a ed. 1990 - ISBN: 88-08-06862-5 – > € 70 ca.

 

Questo è un altro di quei dizionari che servono a chi vuole fare strada nella traduzione, e quindi per coloro che vogliono  sapere non solo la traduzione ma anche il significato. Particolarmente utile per chi traduce in italiano dato che si basa come dizionario sull’inglese mentre i commenti enciclopedici sono in italiano. Per chi traduce IT>EN, mi sembra meno utile perché descrive in italiano i termini che si trovano in testi inglesi – il contrario di ciò che serve a uno come me. E’ un peccato perché a casa mia tende ad accumulare polvere.

 

West's Law and Commercial Dictionary

Zanichelli/West, Bologna - 1a ed. 1988 - ISBN: 88-08-03150-0 – > € 90 ca.

 

Non lo dice nel titolo ma questo fa anche da enciclopedia (in inglese). Non sono in grado di dare un voto a questo o al De Franchis ma un confronto superficiale farebbe pensare che, per quanto riguarda il traduttore che cerca una traduzione, siano più o meno allo stesso livello. Certo, il De Franchis viene considerato il numero uno ma va anche detto che non è sicuramente un opera creata per i traduttori – la Postfazione e l’Itinerario Bibliografico occupano il 23% del volume IT>EN (ho solo quello) e poi quando eventualmente arrivi alla parola che cerchi, trovi che “il termine non ha esatta corrispondenza in inglese”. E allora, cosa scrivo? West’s, invece, è come qualsiasi dizionario – normalmente ti dà anche una traduzione. Nessun premio per chi si chiede come mai non traduco testi legali… Fra i due, direi che ti conviene confrontarli in libreria prima di comprare uno o l’altro (o tutti e due, come ho fatto io, dato che ero indeciso).

 

Dizionario Giuridico italiano-inglese, inglese-italiano

Francesco de Franchis - 1a ed. 1996 - Giuffrè Editore, Milano – molto costoso

Questo libro è già stato recensito nella “Biblioteca del Bravo Traduttore”. Per un mio commento, v. West’s sopra.

 

Specialistici

 

Dizionario delle Scienze e delle Tecnologie Elettroniche inglese-italiano, italiano-inglese

Antonio Colella - Editrice Il Rostro, Milano - 1a ed. 1988, 759 pp. - ISBN non indicato

 

L’ho consultato sul treno di ritorno da Milano dopo averlo comprato e purtroppo ho trovato alcuni errori piuttosto lampanti. Mi dispiace, perché da allora non mi fido e quindi non lo consulto quasi mai: troppe imprecisioni, mi sembra. Un peccato, perché credo sia abbastanza completo e sicuramente a volte azzecca. Lo consulto così poco (a dire il vero perché c’è poco di tecnico nei testi che traduco) che non mi sento qualificato per dare un giudizio veramente oggettivo.

 

Dizionario di Agricoltura - English-Italian, italiano-inglese

Francesco Favati - Edizioni Edagricole, Bologna - 2a ed. 1990 - ISBN: 88-206-3054-0 – > € 35 ca.

 

Un bel dizionario, affidabile credo e penso che sia anche piuttosto completo. Ha il difetto di indicare nei disegni alcune cose che non compaiono nei testi. Per esempio, non troverai ear-corn kicker se cerchi sotto ear o corn o kicker, ma se per puro caso l’occhio cade sul disegno della sgranatrice (che troverai sotto husker-shredder), vedrai che in italiano si chiama scivolo per la granella. Mi sembra un’opera molto seria e, anche se non lo consulto tanto, mi ha quasi sempre risolto ogni mio problema nel – pardon – campo.

 

Dizionario Enologico Italiano English Français Espanol Portugues

Sicheri - Ulrico Hoepli Editore, Milano - 1a ed. 1999 - ISBN: 88-203-2607-8 – € 10 ca.

 

Il peggior dizionario che abbia mai visto (almeno il celebre “English As She Is Spoke” fa ridere…) - ho avuto una corrispondenza con la Hoepli e poi con l’autore talmente ero scandalizzato. Qualche esempio IT>EN: spumante = gassy wine; vino refrigerato = freezed wine; cru = raw (sic!), rosato = pink wine; profumo, aroma di moscato = musk flavour. Voto: da cestinare o da incorniciare, non saprei. Un buon dizionario sul vino è il Moet et Chandon (v. Biblioteca del Bravo Traduttore): mi dicono che contiene qualche imprecisione e vedo da me che non è tanto completo, ma tutto sommato lo comprerei di nuovo se mi trovassi senza.

 

Dizionario del Vino Moet et Chandon Edagricole

1a ed. Edagricole-Edizioni Agricole della Calderini, Bologna - ISBN: 88-206-4101-1 - € 60 ?

Già recensito nella “Biblioteca del Bravo Traduttore” ma v. anche  Sicheri qui sopra.

 

Dizionario Aeronautico Illustrato, inglese-italiano italiano-inglese

IBN Editore, Roma - 1a ed. 2001 - ISBN non indicato – ca. € 20 ?

 

Più o meno serio e abbastanza completo, credo, per il traduttore aeronautico dilettante ma mi sembra un po’ troppo imbottito di parole che si trovano persino sui dizionari tascabili. Non ho mai trovato altro per questo settore.

 

A Glossary of Plastics Terminology in 5 languages

Carl Hanser Verlag, Muenchen - 1a ed. 1998 - ISBN: 3-446-21018-0 - circa € 30

 

1560 termini ma incompleto anche se utile a volte. Non esente da errori, quindi occhio!

 

Dizionario Alberghiero-Gastronomico

Loco Edizioni, Torino - 1a ed. 1998 - ISBN: 88-85079-15-6 – > € 10

 

7000 termini. Ho l’impressione che non  sia sempre affidabile e contiene un sacco di parole che non c’entrano molto, ma potrebbe servire. Non mi piace molto ma non ho trovato di meglio – anche se ho trovato di peggio. L’indice parte dall’italiano, quindi è meglio per chi traduce in inglese, ma vorrei pensare che ci sia qualcosa di meglio.

 

Dictionary of Gastronomy in Five Languages

Carl Gerber Verlag, Muenchen - 1992, 144 pp – ca. € 20 ?

 

Questo mi sembra uno scherzo: è il primo dizionario che vedo che non è in ordine alfabetico e non ha un indice: se non so cosa sia un porbeagle ma so che c’entra con la cucina,  devo cercare il 15 sezioni?  Per questo motivo, è pressoché inutile. Uso il termine “pressoché” perché sono di buon umore oggi. Da cestinare.

 

Glossario Ceramico italiano-inglese, inglese-italiano

Gruppo Editoriale Faenza Editrice, Faenza - 1a ed. 1992, 302 pp - ISBN non indicato – ca. € 20 ?

 

Piccolo ma molto buono. Abbastanza specifico e, per quanto ne capisca io, attendibile. Purtroppo, ci sono parecchi refusi e manca un po’ di ragionamento: pare che abbiano preparato la parte EN>IT in una tabella e poi hanno semplicemente invertito le colonne per avere la sezione IT>EN. Il risultato è che, se vuoi cercare clinkerizzazione, ad esempio, non lo trovi se non sotto la “Z”. Dato che Clinkering zone / Burning zone si traducono Zona di clinkerizzazione, lo trovi sotto “Zona di…” Un po’ da tonti, vero? Ma il problema si ha anche in italiano, perché se cerchi Burning zone dovrai consultare la lettera “C” (ovvero, sotto “clinkering…”). È un peccato ma, nonostante ciò, lo consiglio a chiunque avrà mai a che fare con la ceramica (ovvero, o prima o poi, tutti).  A differenza di tanti dizionarietti, questo è serio.

 

 

Glossario Tecnico della Pelle 

Editma, Rescaldina (MI) - ed.?/anno? - ISBN non indicato

 

Buono, mi sembra. Contiene molti  termini che sono difficili da trovare altrove anche se non è molto grande. In rete si trova anche di meglio per quanto riguarda alcuni termini.

 

Eurodict - Dizionario Europeo del Tessile/Abbigliamento, italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, olandese

Tecnica della Confezione, Cernusco sul Naviglio (MI) - 1a ed. 1991 - ISBN non indicato – > € 35

 

Nella mia edizione, solo italiano > altre lingue. Non male ma, come tutti i dizionari in questo settore (e quindi non ne faccio tanto una colpa), spesso incompleto. A me non sta tanto bene trovare su un dizionario di “Tessile/Abbigliamento” questi termini di seguito l’uno dopo l’altro: divisionedivulgazione pubblicitariadizionario tecnico tessile [sic!] – documenti di esportazionedocumentodoganieredomandadomanda di mercato… Se un dizionario di “Tessile/Abbigliamento” riporta questi termini, cosa mi dovrebbe spiegare un dizionario generico?

 

Dizionario Marittimo in Quattro Lingue - italiano, inglese, spagnolo, francese

De Vecchi Editore, Milano - 1a ed. 2000 - Jean-Luc Garnier - ISBN: 88-412-2069-4 – ca. € 20

 

Frustrante e difficile da consultare (per esempio, “tasca stabilizzatrice” c’è, ma non compare nell’indice. E per tutte le lingue bisogna consultare l’indice) ma altrimenti non male per un non-specialista come me. Per i nautici veri, spero che ci sia qualcosa di migliore.

 

International Dictionary of Building Construction, English, French, German, Italian

Angelo Cagnacci Schwicker – Technoprint International, Milano – 1a ed. 1972, 1.261 pp –ISBN non indicato

 

Molto vecchio forse ma abbastanza completo (20.000 termini). Facile da consultare per chi traduce dall’inglese ma difficile per le altre lingue (se cerchi scanalatura, ad esempio, dovrai consultare le voci 2572, 3633, 6298, 6303, 7172 e 14556 - e nel frattempo è passata l’ora di cena…). Per questo motivo preferisco consultare prima il dizionario di Neuteboom, molto più piccolo ma ogni tanto ottimo come alternativa – e sicuramente molto più rapido da consultare per chi lavora in inglese. Ho motivo per credere che Schwicker sia ancora disponibile, immagino a oltre € 50, nonostante l’ultima stampa sia del 1972. 

 

Dizionario Tecnico dell'Edilizia, italiano-inglese, inglese-italiano

J.H.Neuteboom, S.Francescato - 1a ed. 1992 - BE-MA Editrice, Milano - ISBN: 88-7143-130-8 - € 30 ?

Già recensito nella “Biblioteca del Bravo Traduttore”. v. Schwicker qui  sopra per un mio commento.

 

Medicina

 

Dizionario Medico inglese-italiano, italiano-inglese

Mario Lucchesi - Raffaello Cortina Editore, Milano - 1a ed. 1987 - ISBN: 88-7078-037-6

 

Non è forse il Gould-Champo (che viene generalmente considerato il più completo – v. la Biblioteca del Buon Traduttore per la recensione) ma è comunque buono, mi sembra, e abbastanza completo. Mi dicono che contiene almeno un paio di erroracci divertenti e, come tutti i dizionari di questo tipo, è datato, ma mi sembra comunque serio. Non sottovalutare però questa faccenda del “datato”, almeno quando consulti un dizionario medico: la BSE c’era?, l’AIDS c’era?, la SARS c’era?, e l’ebola? Confronta sempre data lavoro e data dizionario. Se non lo fai, sei nei guai.

 

Dizionario Medico inglese-italiano, italiano-inglese

Maria Laura Petrelli - Le Lettere, Firenze - 1a ed. 1992 - ISBN: 88-7166-071-4 – ca. € 50 (o metà prezzo)

 

Non mi sembra molto completo ma costa poco, se si trova, perché è diventato (anche, ma non ovunque –quindi attenzione!) un remainder.

 

Dizionario Enciclopedico Medicina e Biologia, italiano-inglese, inglese-italiano in CD-ROM

Zanichelli, Bologna - 1a  ed. 1997

 

Ottimo, mi sembra. Lo uso pochissimo (non è il mio settore e ho solo il CD) e quindi non sono qualificato per dare un vero giudizio ma è molto ben visto da chi lavora nel settore. Mi dicono che è il dizionario più affidabile e (nel 2003) aggiornato, anche se il Gould-Champo risulta il più completo. Dato che non traduco più testi medici, non sono certamente esperto in materia.

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dizionari ed enciclopedie monolingua inglese

 

Oxford English Dictionary

(CD – circa € 300)

 

Si dice che, in termini di lavoro, questa è la più grande opera mai realizzata nella storia dell’editoria, in qualsiasi nazione, su qualsiasi argomento, in qualsiasi lingua. Una cosa talmente grande che davvero non mi permetto di dare un giudizio. Purtroppo, molti dicono che la nuova versione su CD (che non ho) spesso funziona male (vai a vedere cosa ne dicono su Amazon), e ti posso assicurare che la vecchia versione per Win95 funziona spesso male su Win2000. Il confronto con il Webster’s Third/Unabridged è più o meno così: OED – 500.000 voci, Webster’s – 450.000. Dato che tantissime voci compaiono in uno ma non nell’altro, insieme si dice che contengono circa 700.000, quindi a mio avviso averli tutti e due rimane comunque un’opzione da prendere in considerazione.

 

Webster’s Third International Dictionary / Merriam-Webster’s Unabridged Dictionary

(CD + 3 vol. del 1961, 3136 pp)

 

Non vorrei far pensare male dell'OED ma il più grande Webster’s è sicuramente una validissima alternativa per i traduttori: si consulta facilmente, riporta anche i termini non usati in America, su CD costa poco (l’ho preso in rete dal sito suo in offerta speciale a meno di 50 dollari, e insieme ho preso, per soli 6 dollari in più, i 24 volumi dell’Encyclopedia Britannica su DVD) ed è veloce e preciso – ideale per un traduttore. Ho visto un po’ di tempo fa a circa 200 mila lire l’edizione originale del 1961 in un solo volume + un piccolo volume di aggiornamento, e devo dire che anche quello mi è sembrato un ottimo prezzo. Personalmente, preferisco consultare i vecchi volumi che la versione su CD ma quest’ultima ha il vantaggio di essere velocissimo da consultare e di non contenere la parte “internazionale” (totalmente inutile) che si trova nella prima versione stampata. Anche se di interesse accademico, per il nostro lavoro c’entrano poco le tante polemiche che hanno circondato questo dizionario sin dal ’61. Attenzione: non è difficile confondere le varie edizioni del Webster’s: per trovare quello principale su CD, devi cercare il “Merriam-Webster’s Unabridged Dictionary”.

 

Cambridge International Dictionary of English

Cambridge University Press – 1a ed. 1995, 1774 pp – ISBN: 0-521-48236-4, > € 20 senza CD

 

A prima vista, il CID è decisamente strano: l’approccio è completamente diverso da quello del COD, ad esempio. Il linguaggio qui è semplice (meno di 2000 parole per spiegare tutto) e mancano tantissimi termini, ma ognuno è ben spiegato e gli esempi d’uso sono tanti. È un dizionario per non-anglofoni che ho comprato per errore (per corrispondenza) ma ogni tanto lo guardo se devo sincerarmi non tanto del significato bensì dell’uso. Il CID mi pare lo strumento migliore per risolvere questi problemi anche se direi che il madrelingua inglese dovrebbe poter vivere tranquillamente senza, mentre l’italiano che ha bisogno di questo dizionario tende a fare più il turista che il traduttore. Mi sbaglio?

 

Concise Oxford Dictionary

Oxford University Press – 9a ed. 1995, 1672 pp – € 30 circa senza CD

 

In altri casi, non ho menzionato i dizionari “minori” e neanche le vecchie edizioni che ancora accumulano polvere sugli scaffali ma, anche se ho già menzionato l’OED e Webster’s, mi permetto comunque un commento sul COD: è piccolo in confronto ma è sempre un capolavoro. Arido e formale, forse, ma sempre utile e, soprattutto, autorevolissimo. Il fatto è che il cliente italiano accetta sempre la parola della “Oxford”. Con CD (che io, però, ho ricevuto separatamente da qualche rivista, ma che non uso perché preferisco il Webster’s) presumibilmente costa di più. Se non mi sbaglio, c’è una nuova edizione.

 

The Oxford Minidictionary of Spelling and Word Division

1a ed. 1986 – OUP, Oxford – ISBN: 0-19-869133-5 – tascabile

 

Lo consiglio vivamente a chi lavora in inglese. Non costa niente e sta in tasca. Se ti chiama il tipografo e ti chiede come sillabare le parole “dictionary” o “dictatorial”, sai davvero la risposta? Non tutti sono d’accordo con tutto quello che stabilisce – anzi, viene forse giustamente contestato da più parti – ma per quanto riguarda il traduttore va anche bene come base di partenza e, ciò che è più importante, difficilmente trovi un cliente che rifiuta le indicazioni della Oxford.

 

Encyclopedia Britannica

(24 vol / CD / DVD) – vari prezzi

 

In inglese non credo esista enciclopedia migliore. Leggere la versione in 24 volumi (del 1967, ma tuttora attuale in tantissimi settori) è un vero piacere, il CD (circa € 200 nel 1998) è veloce e senza tanti fronzoli, il DVD ha un’infinità di fronzoli ma in fondo il testo è sempre quello – e, più che altro, mi è costato 6 dollari insieme al Webster’s. Un venditore a Londra me l’aveva offerta nel 1996 a oltre 2000 dollari (versione stampata, è vero, ma il confronto non regge lo stesso). Eccezionale.

 

Oxford Dictionary of Abbreviations

OUP, Oxford – 1a ed. 1992 – tascabile

 

L’Internet ormai lo supera e non di poco. Nonostante ciò, otto volte su dieci trovo più veloce consultare questo volume che non collegarmi ai vari siti.

 

The Penguin Dictionary of English Idioms

Daphne Gulland and David Hinds-Howell – Penguin Books, Harmondsworth – 2a ed. 1994 – ISBN: 0-14-051135-0 – tascabile

 

Utile forse più a chi traduce in italiano che ai traduttori IT>EN. Ma è moderatamente interessante lo stesso. Per il traduttore professionista forse converrebbe cercare qualcosa di più completo.

 

Roget’s Thesaurus

Penguin Books, Harmondsworth – ed. 1962, 712 pp - ISBN: 0-14-051-007-9 - tascabile

 

Grandioso, un libro senza pari – e io ho l’edizione Penguin, non il vero Longman, ma mi chiedo se serve ancora a noi traduttori informatizzati avere il tesaurus in formato stampato. Detto questo, se non trovo niente di soddisfacente su Word e altrove, ogni tanto consulto il Roget. Dalla prima edizione nel 1852, ha venduto trenta milioni di copie nel mondo. È un monumento al genio.

 

The Wordsworth Thesaurus

Wordsworth Editions, Ware, Hertfordshire – ed. 1994 - ISBN:1-85326-302-8 - tascabile

 

In America fanno dei tesaurus alfabetici come questo: sono più veloci da consultare, è vero, ma non sono assolutamente comparabili con Roget. L’ho pagato 12.000 lire nel 1995. Soldi, a mio avviso, sprecati.

 

Pictorial English Dictionary

Oxford-Duden – 1a ed. 1981 –ISBN: 0-19-864155-9 – tascabile

 

Questa è la versione monolingua. Non si può assolutamente confrontare questo con lo Zingarelli Visual e i disegni non sono sempre chiarissimi ma non è male come libro. C’è anche un’edizione con l’italiano.

 

A Concise Dictionary of Slang and Unconventional English

Routledge & Kegan Paul, London - ed. 1989  – ISBN: 0-415-06352-3 – brossura grande

 

Ho comprato questo libro solo perché stava lì – ma mi sono pentito. Innanzitutto, serve a chi traduce dall’inglese e vuole capire ciò che scrivono gli altri, quindi non aiuta me che devo cercare di capire ciò che ho scritto io. Con 534 pagine e un formato quasi doppio rispetto al tascabile normale, qui ce n’è di termini a non finire. Purtroppo, cerchi una parola e non la trovi, cerchi un’altra e non trovi neanche quella, ma il motivo è semplice: si sono dimenticati di dire nella prima di copertina “…del 20° secolo”, ed è scritto solo in piccolo in quarta. Per avere tutto, devi comprare il “Dictionary of Historical Slang” e il “Dictionary of Catch Phrases”, oppure, se butti via questo, il “Dictionary of Slang and Unconventional English”. Almeno credo che sia così: controlla bene prima di cacciare le lire. Presumo che a qualcuno potrebbe risultare utile, ma occhio che trovi solo i termini che sono entrati nella lingua fra il 1900 e il 1989 – quindi non solo è incompletissimo ma è pure datato. 90 anni soltanto e lo spacciano per un dizionario vero e proprio? Come si dice “fregatura” in slang o, meglio ancora, in unconventional English?

 

The Slang Thesaurus

Jonathon Green - 1a ed. 1986 - Penguin Books, Harmondsworth – ISBN: 0-14-051205-5 - tascabile

Già recensito nella “Biblioteca del Bravo Traduttore”. Un buon libro ma, come qualsiasi libro di slang, è inevitabilmente datato. Ciononostante, può essere molto utile perché è strutturato bene.

 

The Wordsworth Book of Euphemism

Judith Neaman, Carole Silver – Wordsworth Editions, Ware – 2a ed., 1990, 372 pp –ISBN: 1-85326-339-7, - tascabile

 

È un dizionario ma funziona solo a partire dall’eufemismo, non dal significato: se cerchi horse o caballo o angel o tragic magic, li troverai non sotto “heroin” bensì sotto “BOY”nel capitolo “Crime and punishment”. Anche questo è un libro interessante da leggere ogni tanto ma molto di meno, direi, per il traduttore che cerca una parola all’istante.

 

The Wordsworth Dictionary of Obscenity and Taboo

James McDonald – Wordsworth Editions, Ware – 1988, 168 pp –ISBN: 1-85326-371-0 – tascabile

 

Contiene il significato e spesso la storia delle parole oscene, e a volte è davvero affascinante. Un solo esempio, scelto per non attirare l’ubiquo echelon vaticano: la parola poppycock (che in inglese significa “sciocchezze”, ovvero qualcosa senza nessun valore) viene da una parola olandese pappekak che, si può anche intuire, è parente di pappa e cacca. Quindi “poppycock” non è altro che “cacca molle”. Il libro è pieno di curiosità. L’approccio è storico e quindi potrebbe servire per tali contesti.

 

The Wordsworth Dictionary of the Underworld

Eric Partridge – Wordsworth Editions, Ware, Hertfordshire – 1950 (Wordsworth 1995), 804 pp – ISBN: 1-85326-361-3 – tascabile

 

Con 804 pagine, è ricchissimo e Eric Partridge è sempre autorevole. Potrebbe essere molto utile per chi traduce dall’inglese e si trova a dover capire lo slang storico inglese (presumo che sia piuttosto datato ormai, visto che è del 1950). Un buon libro.

 

The Wordsworth Dictionary of Proverbs

Wordsworth Editions, Ware, Hertfordshire – ed. 1993, 721 pp – ISBN: 1-85326-321-4 - tascabile

 

Poco intuitivo e difficile da consultare (è in ordine alfabetico, per cui “A great ship asks deep waters” si trova sotto “Great”) e pare essere la ristampa di un libro pubblicato nel primo Novecento. In realtà, lo scopo del libro è di ricreare la storia dei proverbi e degli idiomi. Normalmente non è di particolare interesse per un traduttore sapere che quello della nave si trova in Herbert, 1640, in Ray, 1732, ecc., ma sembra abbastanza completo e sicuramente, dato che si basa sul lavoro dell’OED, credo sia più che affidabile. Non mi ha cambiato la vita.

 

The Penguin Dictionary of Proverbs

Rosalind Fergusson – Penguin Books, Harmondsworth –1a ed. 1983 – ISBN: 0-14-051118-0 – tascabile

 

Geniale e un vero piacere da consultare: se cerchi sotto “love”, diciamo, troverai tutti i proverbi che ne parlano e questi sono suddivisi per aspetto: il/la cecità/irrazionalità/valore/potere, ecc. dell’amore. Attraverso l’indice, si trova tutto. Abbastanza completo. Serve sicuramente a chi traduce in inglese ma credo sia un buon acquisto per chiunque ami la lingua e la cultura inglese.

 

The Wordsworth Dictionary of Cliché

Terry and David Freedman –Wordsworth Editions, Ware, Hertfordshire – 288 pp – ISBN: 1-85326-369-9 – tascabile

 

Certo, se una frase è davvero un luogo comune, generalmente sarà fin troppo conosciuta a chi è madrelingua inglese. Per questo motivo, direi che questo è un libro piuttosto inutile per noi, ma non mi sembra neanche tanto completo per chi lavora in italiano. A volte ci sono delle notizie curiose – “Home is where the heart is” compare in inglese nel 1914, ma riprende una frase da Plinio... “All hell let/broke loose” viene dal “Paradise Lost” di Milton… Ai traduttori professionisti non credo serva a molto, se non come elenco di frasi ed espressioni da evitare.

 

The Hutchinson British-American Dictionary

Norman Moss – Helicon Publishing, Oxford –2a ed. 1994 –ISBN: 1-85986-003-6 – € 11 circa nel 1996

 

L’autore ha un certo senso dell’umorismo e ha capito che gli americani parlano una lingua incomprensibile, il che è una buona base di partenza per capirla. Poco scientifico e incompleto (mancano tutti i termini tecnici, che sono migliaia, mi sembra) è comunque piacevole e attendibile. Detto questo, cercherei qualcosa di meglio.

 

The Wordsworth Dictionary of Science and Technology

Wordsworth Editions, Ware, Hertfordshire – 1008 pp. – ISBN: 1-85326-351-6 – tascabile

 

Un buon dizionario. Con 45.000 voci e un approccio molto serio, è facile trovare termini che non compaiono su Marolli, McGraw-Hill o Crielesi – tanto per nominare tre dizionari tecnici IT-EN. Nell’edizione Wordsworth, mi è costato solo £2,50 sterline: per mille pagine ben scritte, direi che è stato un affare.

 

Dictionary of Art and Artists

Peter and Linda Murray – Penguin Books, Harmondsworth – 2a ed, 1968 - tascabile

 

Troppo piccolo ma c’è poco di intermedio, mi sembra. Se uno vuole un’infarinatura soltanto, questo è sicuramente affidabile e un minimo di informazione c’è. Presumo che la nuova edizione costi qualcosa in più di quello che ho pagato io.

 

The Larousse Encyclopedia of Art

Hamlyn, London – 1961, 4 vol, circa 1200 pp  - brossura molto grande, intorno a € 300

 

Credo che ci sia una nuova edizione di questo libro – direi che è abbastanza completa, ma la mia edizione ha troppi immagini in bianco e nero. Per le illustrazioni questa enciclopedia mi è stata spesso utile (ci sono molte comparazioni fra lavori e periodi) ma i testi, tradotti dal francese, sono da cestinare quasi tutti. Opterei per qualcos’altro.

 

The Wordsworth Manual of Ornament

Wordsworth Editions, Ware, Hertfordshire – 1899 (Wordsworth 1995), 180 pp – ISBN1-85326-347-8 – tascabile

 

La copia di una pubblicazione del 1899, fatto a mo’ di enciclopedia, senza la quale credo più traduttori siano riusciti a sopravvivere per anni interi – ma è piacevole, con molti disegni e con la descrizione e breve storia dell’architettura e dell’ornamento, ma anche di tutte le arti decorative.

 

Dictionary of Furniture

Charles Boyce – Roundtable Press, 1985 – ora: Wordsworth Editions, Ware, Hertfordshire, 1996 – 331pp – ISBN: 1-85326-376-1 – tascabile

 

Un buon dizionario. Non enorme ma con tanti piccoli disegni e buone descrizioni. Il problema di questo libro è che ci vuole spesso del tempo per consultarlo: non ha un indice e quindi forse sarà più apprezzato da chi traduce dall’inglese (es. se tu italiano cerchi “parcel gilt” lo troverai – ma se so il significato ma non il termine, non mi servirà a niente andare a cercare sotto “gilt”, “gilding” o “gold”perché intanto non lo troverò).

 

Glossary of Wood

Thomas Corkhill – Stobart Davies – 1a ed. 1979, 656 pp –ISBN: 0-85442-010-X  – tascabile

 

Eccellente. Molto completo, sempre in tema, molto affidabile (credo). Lo consiglio – è un grande dizionario davvero. Dovrei però aggiungere che l’ho tenuto per due o tre anni prima di consultarlo per motivi di lavoro. Non è più in stampa ma consiglio la ricerca di una copia di seconda mano.

 

Dictionary of Design and Designers

Simon Jervis – Penguin Books, Harmondsworth – 1a ed. 1984 – ISBN: 0-14-051089-3  – tascabile

 

Il vantaggio di molti di questi libri Penguin e simili è che, se tu vuoi sapere tutto su Ducerceau o Raoul Dufy, diciamo, può sempre scaricare qualche migliaia di pagine dall’Internet e cercare di capirci qualcosa – oppure ti basta leggere una colonna o due in un libro come questo per avere un’infarinatura generale e sapere almeno cosa cercare se vuoi delle informazioni più approfondite.

 

Dictionary of Architecture and Landscape Architecture

John Fleming, Hugh Honour, Nikolaus Pevsner – Penguin Books, London – 5a ed. 1998, 644 pp – ISBN non indicato – paperback

 

Un classico. Sempre affidabile e ottimo come entry level. Avevo un’edizione degli anni ‘70 e ho preso questa, che come formato è quattro volte più grande, a scatola chiusa: purtroppo ho scoperto che è un ottimo esempio di come, con l’aggiunta di soli pochissimi voci, i margini più grandi, carattere più grande e carta più spessa possono gonfiare un libro a quattro volte le dimensioni fisiche (e di prezzo) della prima edizione. Ciononostante, lo considero un dizionario di base.

 

Signs & Symbols in Christian Art

George Ferguson – Oxford University Press – 1972 - tascabile

 

Un libro forse incompleto per chi traduce in inglese ma è fatto a mo’ di dizionario e può risolvere molti problemi. Serve per identificare, ad esempio, i santi nei dipinti ma anche, per il traduttore, per sapere come tradurre alcuni termini e nomi di personaggi nell’arte cristiana. Se non è più disponibile questo e se non c’è una nuova edizione, consiglio l’acquisto di un dizionario simile a chi intende trattare l’argomento arte.

 

Dictionary of Symbolism

Hans Biedermann – Wordsworth Editions, Ware – 1992, 465 pp – ISBN: 1-85326-391-5 - tascabile

 

Per il traduttore può essere utile a capire l’importanza di certe cose (colori, oggetti, animali…) in alcuni contesti e questo libro dà comunque una buona panoramica nel suo stile asciutto (è tradotto dal tedesco per un pubblico tedesco e purtroppo ogni tanto questo si vede).

 

The Chambers Dictionary of Beliefs and Religions

Ed. Rosemary Goring – ora Wordsworth Editions, Ware – 1992, 587 pp – ISBN: 1-85326-354-0 - tascabile

 

Lo consulto più che altro per la conferma dei nomi in inglese (se traduci un testo su San Gerolamo che menziona nomi come Eusebio, Sofronio, Stridone e Damaso, diciamo, basta cercare sotto “Jerome” e li troverai tutti in inglese, e anche di più) ma è un peccato usarlo solo per questo – è un libro serio, copre tutte le religioni del mondo e fornisce una buona introduzione a ogni argomento.

 

The Wordsworth Dictionary of Mythology

Wordsworth Editions, Ware – 1991, 244 pp – ISBN: 1-85326-337-0 - tascabile

 

Tradotto dal francese e ogni tanto si nota ma non è male: su Internet ci sono tutte queste cose ma può comunque servire averle su carta. In ogni caso, è interessante di per sé e vale la pena leggerlo solo per piacere.

 

Dictionary of Commerce

Michael Greener – Penguin Books, Harmondsworth –1a ed. 1970 –ISBN non indicato – tascabile

 

Non so se esista o meno un’edizione più recente ma la qualità è sempre quella Penguin e, anche se molto è cambiato, per alcune cose è tuttora valido. Conviene sempre avere accanto un libro di questo tipo per capire un minimo di ciò di cui uno scrive.

 

Dictionary of American Business

Peter Collin Publishing – 2a ed. 1996 – ISBN: 0-948549-11-4  – tascabile

 

Come altri dizionari Peter Collin: incompleto, troppo caro, pieno di termini semplicissimi. Qualche buon esempio di uso quotidiano, quindi buono per chi non è di madrelingua e vuole iniziare a usare qualche termine. Questi libri non mi sembrano mirati ai traduttori professionisti. Occhio che dico le stesse cose anche per altri libri nella serie.

 

Dictionary of Human Resources and Personnel Management

Peter Collin Publishing – 2a ed. 1996 – ISBN: 0-948549-79-3  – tascabile

 

Buono, forse, per chi non è madrelingua e che intende lavorare nel settore. Per me, che l’ho comprato, non serve a un granché. Non lo consiglio a chi è già del mestiere. Ci sarà qualcos’altro, spero.

 

Dictionary of Finance

Graham Bannock e William Manser – Penguin Books, Harmondsworth – 2a ed. 1995 – ISBN: 0-14-051279-9  – tascabile

 

Un buon dizionario che ho consultato pochissime volte ma proprio per questo sono contento di averlo: il giorno (che non è ancora arrivato, ma non si sa mai) in cui avrò voglia di leggere cinque righe sul dividend stripping e non diecimila pagine al proposito su Internet, guarderò qui. C’è un po’ di tutto ed è tutto spiegato in modo abbastanza chiaro, persino per me. Come per molti dizionari di questa serie, servono soprattutto per chi non lavora nel campo specifico.

 

A Dictionary of Botany

George Usher – 1966 – ora “The Wordsworth Dictionary of Botany” (1996) Wordsworth Editions, Ware, Hertfordshire – 404 pp – ISBN: 1-85326-374-5 – tascabile

 

Un'enorme quantità di termini – 10.000 – con molti che non si trovano nell’OED o nel Webster’s. Un classico. Come si fa poi a ricavare da questo una traduzione in italiano, non saprei – ma almeno capirai il significato. Devo dire che lo uso piuttosto poco.

 

Chambers’ Biology Dictionary

1990 – ora “The Wordsworth Dictionary of Biology” (1995), Wordsworth Editions, Ware, Hertfordshire – 324 pp – ISBN: 1-85326-352-4 – tascabile

 

Piuttosto completo, mi sembra. Scritto in modo sorprendentemente chiaro e semplice, e contiene più parole che non compaiono sull’OED o su Webster’s. Finora non l’ho mai usato ma non si sa mai…

 

Dictionary of Ecology and Environment

Peter Collin Publishing – 3a ed., 1995 –ISBN: 0-948549-74-2  – tascabile

 

Come molti di questi dizionari Peter Collin, lo trovo piuttosto incompleto e con troppi termini di uso comune che si troverebbero facilmente su qualunque dizionario generico. Allo stesso tempo, magari qualcosa si trova. Pare scritto per non-anglofoni.

 

Dictionary of Chemistry

OUP, Oxford – 3a ed. 1996, 531 pp. – tascabile

 

I dizionari Penguin e Oxford sono quasi sempre più che attendibili: manca fin troppo spesso il termine che uno cerca ma sono sempre opere serie, anche se a volte un po’ troppo superficiali per il traduttore tecnico. Personalmente non traduco chimica e quindi il libro generalmente rimane lì… Per il traduttore letterario potrebbe bastare e avanzare. Il problema che trovo con questo libro in particolare è che l’approccio è troppo generale: se voglio sapere cos’è un “anorthite”, lo troverò solo sotto “feldspars” – ma se non so che è un “feldspar”, come faccio a trovarlo? Questo vuol dire che, dal punto di vista pratico, più volte mi sono trovato a bocciare questo dizionario.

 

Dictionary of Geology

Philip Kearey – Penguin Books, Harmondsworth –1a ed. 1996 – ISBN: 0-14-051277-2  – tascabile

 

Non l’ho quasi mai usato ma l’apprezzo e sono contento di averlo lì: non si sa mai. Se dovessi voler sapere qualcosa nel settore, consulterei forse prima la Britannica o l’Oxford, ma potrebbe essere più veloce cercare qui. Esempio limite: se trovi il sostantivo float in un testo di geologia, il Penguin spiega il significato in due 2 parole “effluvial material”, mentre se lo cerchi sull’OED, ti trovo con 4785 parole di testo da leggere. Se “effluvial material” ti basta, direi che va bene così.

 

Dictionary of Building

James Maclean e John Scott – Penguin Books, Harmondsworth – 4a ed. 1995 – ISBN: 0-14-051239-X  – tascabile

 

Per un traduttore letterario, questo potrebbe bastare e avanzare per sapere come è fatta una casa… Vuoi sapere la differenza fra builders’ rubbish, spoil, fill, backfill, e excess spoil? No? Allora non fa per te, ma occhio che il giorno in cui vorrai saperlo vorresti aver speso quei pochi euro in più. Anche ai prezzi di oggi, questi dizionari valgono una o due cartelle tecniche, meno di venti delle letterarie – quindi sono quasi sempre un buon investimento… oops?

 

Dictionary of Civil Engineering

John Scott – Penguin Books, Harmondsworth –4a ed. 1995 – ISBN: 0-14-051246-2  – tascabile

 

Anche qui, se sei traduttore letterario o prima o poi il tuo racconto si svolgerà in un edificio, sotto un ponte o sopra una diga: questo libro ti darà un’infarinatura su come è stato costruito ma non è detto che troverai ogni cosa che cerchi. È un libro serio.

 

Dictionary of Wines and Spirits

Pamela Vandyke Price – Northwood Publications – 1a ed. 1980 – remainder

 

Interessante e generalmente preciso, credo. Il tipo di libro che se cerchi qualcosa non lo trovi ma ti metti a leggere comunque. Ormai un remainder ma si trova ancora.

 

The Wordsworth Dictionary of Drink

Ned Halley –Wordsworth Editions, Ware, Hertfordshire – 512 pp – ISBN: 1-85326-381-8 – tascabile

 

Tutto quello che riguarda il bere: dai vitigni ai chateaux, dalle fabbriche di saki in Giappone alle regioni vinicole della Cina o del Sud Africa. Ogni voce ha solo una riga o due (raramente di più) ma ci sono anche centinaia di ricette di cocktail e un sacco di cose apparentemente inutili ma in tema. Non è un libro da leggere la sera se vuoi stare sveglio per più due minuti ma potrebbe essere utile per qualunque testo riguardi il bere.

 

Gardening: A Gardener’s Dictionary

Henry Beard and Roy McKie – Metheun, London – 1a ed. UK 1982 –ISBN: 0-413-52690-9 – tascabile

 

Qualche esempio: “Perennial”: Any plant which, had it lived, would have bloomed for years and years. / “Harrowing”: Type of gardening experience that produces furrows. / “Rot”: gardening advice. / “Seed”: Costly, but highly nutritious form of bird food sold in handsome packets printed with colourful pictures of flowers and vegetables. Simpaticissimo.

 

Encyclopedia of Places

W.G. Moore – Penguin Books, Harmondsworth –1a ed., 1971 –ISBN non indicato – tascabile

 

Un buon libro. Non ho mai preso un’edizione più recente di quella di oltre trent’anni fa perché lo uso pochissimo e normalmente/stranamente trovo quello che cerco. Il grande Sansoni e vari dizionari minori lo rendono di poca vera utilità.

 

The Railway Dictionary

Alan A. Jackson – 340 pp – ora “The Wordsworth Railway Dictionary”: Wordsworth Editions, Ware, Hertfordshire – ISBN: 1-85326-750-3 – tascabile

 

Confesso di non aver mai avuto occasione di usare questo libro, ma mi sembra completo, chiaro e sicuramente utile per chi deve confrontarsi con la storia delle ferrovie, soprattutto nelle Isole Britanniche. Dato che è un po’ specialistico, potrebbe anche non servire a chi traduce unicamente dal tedesco testi di medicina orientale dell’Ottocento – come potrebbe anche non servire a molti altri.

 

Dictionary of Computers

Anthony Chandor – Penguin Books, Harmondsworth – 2a ed. 1977, 440 pp  - tascabile

 

Non uso questa edizione e non intendo acquistarne una più aggiornata, semplicemente perché ci sono talmente tanti dizionari monolingua di informatica in rete che trovo inutile pagare oggi per avere un libro che sarà già superato quando lo consulterò domani. Meglio salvare un albero e leggerne uno superato sul web, pagando solo la bolletta.

 

The Wordsworth Dictionary of Surnames

Terry Freedman and Isabail Macleod – Wordsworth Editions, Ware, Hertfordshire – ISBN: 1-85326-380-X – tascabile

 

Interessante anche se piuttosto incompleto (Reagan e Clinton ci sono mentre Bush, un nome abbastanza comune anche in Inghilterra, non compare). Ogni tanto l’ho usato per “tradurre” nomi italiani che compaiono come esempi in testi di formazione, ma purtroppo non riflette per niente la diversità etnica del Regno Unito (e a livello zero quella americana). Da questo punto di vista, un po’ scarso.

 

The Wordsworth Dictionary of British History

J.P. Kenyon – Wordsworth Editions, Ware – 1994, 415 pp – ISBN: 1-85326-322-2 – tascabile

 

Utile per una veloce panoramica di ogni avvenimento e personaggio importante. Scritto in modo chiaro, risulta spesso il modo più veloce per inquadrare un particolare aspetto della nostra storia. Ci sono tremila voci in ordine alfabetico e una semplice cronologia alla fine.

 

Dictionary of Modern History 1789-1945

A.W. Palmer – Penguin Books, Harmondsworth – 1962, 363 pp - tascabile

 

Per gli ignoranti come me, un libro come questo può essere utile per mettere a fuoco un dato personaggio o avvenimento – se voglio sapere vagamente che cosa hanno fatto Gandhi o Garibaldi, quando e perché, in circa una pagina per tutti e due, guardo qua. Altri fonti possono essere troppo dispersivi.

 

The Wordsworth Dictionary of Eponyms

Martin Manser – Wordsworth Editions, Ware – 2a ed., 1996, 213 pp –ISBN: 1-85326-373-7 - tascabile

 

Interessante, ma devo dire che a me non serve assolutamente per il lavoro. Forse neanche per chi traduce dall’inglese? Spiega a chi si devono termini normali come decibel, demijohn, derby, derrick, derringer, ecc. Piacevole da leggere.

 

The Wordsworth Dictionary of Classical and Literary Allusion

Wordsworth Editions, Ware – 1987, 240 pp – ISBN: 1-85326-332-X - tascabile

 

Interessante ma servirebbe forse più a chi traduce dall’inglese che non a me. Il contenuto di una pagina (formato Penguin tascabile, per intenderci): Demogorgon, Den of Thieves, De Rerum Natura, Desdemona, Desert shall blossom, Des Esseintes. Ci sono 240 pagine come questa, sei righe di descrizione in media. A volte interessante ma si vive anche senza.

 

Dictionary of Literary Quotations

Meic Stephens – HarperCollins Publishers – 1a ed. 1990, 174 pp. –ISBN: 0-00-434378-6  - tascabile

 

Non l’ho mai usato per il lavoro ma è divertente leggerlo. E’ diviso per argomento – vediamone uno a caso. Robert Frost (attr.): Poetry is what gets lost in translation; Ned Rorem (1967): The art of translation lies less in knowing the other language than in knowing your own; Percy Bysshe Shelley (1821): It were as wise to cast a violet into a crucible that you might discover the formal principle of its colour and odour, as seek to transfuse from one language into another the creations of a poet; Sir John Denham (1648): Such is our pride, our folly, or our fate / That few, but such as cannot write, / translate; Richard Brinsley Sheridan (1779): Not a translation – only taken from the French. Per chi non sa l’inglese, la citazione di Denham dice più o meno: “Tale è il nostro orgoglio, nostra follia e nostro destino / Che pochi, solo coloro che non sanno scrivere, / traducono”. Lui lo sapeva 350 anni fa ma noi, senza questo dizionario, forse non l’avremmo indovinato…

 

Who’s Who in the Ancient World

Penguin Books, Harmondsworth – 1a ed., 1971, 336 pp – ISBN: 0-14-051055-9 - tascabile

 

Utile per sapere i nomi e per avere una visione globale dei vari personaggi nel mondo classico. E’ vero che il CD della Britannica avrà molto di più ma a volte è più veloce cercare in un libro se non è troppo nascosto sotto gli altri. Detto questo, l’Internet ormai è molto generoso con informazioni di questo tipo e non credo che comprerei la nuova edizione di questo dizionario.

 

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Libri di riferimento sulla lingua inglese

 

The Oxford Guide to Style

R.M.Ritter, 1a ed. 2002, 623 pp. - OUP, Oxford – 0-19-869175-0, > € 25

 

Trascrivo quello che avevo scritto per le gloriose Hart’s Rules for Compositors and Readers at the University Press, Oxford, delle quali questa è l’edizione per il nuovo secolo (l’altra, nata nel 1893, è andata più o meno in pensione dopo 40 edizioni in quasi 110 anni): essenziale. Non scrivo ‘essenziale’ per tutti i libri ma questo è uno di quelli che conviene davvero avere a portata di mano. Spiega, in modo un po’ all’antica, come scrivere in BrE”. La differenza della Oxford Guide è che non è più spiegata all’antica ed è molto più completa (si passa da 180 a 600 pagine). Qui ci sta tutto quello che deve sapere un revisore di lingua inglese per poter fare il suo lavoro, e quindi tutto quello che dobbiamo sapere noi traduttori se 1) non abbiamo un revisore, 2) non vogliamo che il nostro revisore ci faccia fuori per giusta causa.

 

The Chicago Manual of Style

15a ed., 957 pp. – The University of Chicago Press, Chicago and London – ISBN: 0-226-10403-6, > € 40

 

Considerando il formato, questo libro sarà circa dieci volte più grande del vecchio Hart’s Rules, il che significa che è piuttosto completo, ma anche che contiene molto che serve solo al revisore e non al traduttore. Questo è un classico (la prima edizione risale al 1906) ed è un’opera grandiosa, ma direi che per un uso generale non c’è vantaggio ad avere sia l’Oxford che il Chicago, dato che dicono spesso la stessa cosa. Però, è chiaro che se ti basi su uno e poi ti chiedono di scrivere nello stile dell’altro (ad esempio, il britannico che fa un lavoro per un editore americano), allora devi averli entrambi. Il problema è che ti trovi a dover leggere tutto per capire dove sono le differenze. Anche se l’Oxford ha una piccola ma buona sezione su queste differenze, il Chicago mi sembra leggermente più generoso nell’indicare l’uso dell’altro: per esempio, ti dice che Mr. e Mrs. in AmE diventano Mr e Mrs senza i punti in BrE mentre l’Oxford è meno esplicito in merito. Allo stesso tempo non ti dirà, per esempio, che mentre per BrE “color” è un americanismo accettabile, “analyze” è un orrore ignorante della propria etimologia, non ti dirà che mentre in AmE si scrive “the Economist”, in BrE si indica “The Economist”… Certo, non c’è motivo per cui dovrebbe dare questo tipo di informazione - ma è un peccato per noi traduttori. L’unica obbiezione che ho io contro il  Chicago è che, soprattutto in questa 15a edizione, credo cerchi di essere un po’ troppe cose: il capitolo di grammatica AmE e quello di “word usage” mi sembrano insufficienti – avrei preferito avere tre libri diversi: ovvero, style guide, dizionario per scrittori e grammatica per scrittori. Rispetto al MLA Style Manual e ad altri, come quelli del New York Times e del Washington Post,  il Chicago viene generalmente considerato il più autorevole per chi scrive in inglese americano.

 

MHRA Style Book

4a ed., 1991, 84 pp. – Modern Humanities Research Association, London – ISBN: 0-94-7623-39-6 - brossura

 

Rispetto all’Oxford o al Chicago, questo libro di stile ha lo svantaggio di avere solo ottantaquattro pagine e quindi è per forza piuttosto incompleto, ma ha anche il vantaggio di avere solo ottantaquattro pagine e quindi è veloce da consultare. Si scrive 1920’s o 1920s ?  si mette la virgola dopo “B” nella frase “A, B and C”? e dopo “C” nella frase “A, B, C and D”? Per le domande semplici, non è male questo libretto ma non lo metterei neanche tanto in alto sull’elenco della spesa. A meno che non sia cresciuto negli anni come ha fatto il libro Oxford. Un buon esempio di uno che non ha consultato nessun libro di stile è l’autore di queste recensioni: ho fatto un pasticcio totale dei riferimenti dei libri, sono totalmente incoerente nell’uso del corsivo, le virgolette sono sbagliate, ecc. Non è una scusante, ma senza l’abitudine di questi libri di stile, forse non mi sarei nemmeno accorto…

 

The Economist Pocket Style Book

1a ed. 1986, 96 pp – The Economist Publications, London – ISBN: 0-85058-087-0, intorno a € 10 ?

 

Utile e fatto bene, ma anche simpatico: alla fine della voce “Americanisms”, dice “Above all remember that many American read The Economist because they like to read good English. They do not want to read prose loaded with Americanisms. Nor do most other readers”.  Il problema di questo libro è che è troppo piccolo e non sai mai cosa ci troverai e cosa avrà saltato, ma mi piace e ormai ho una buona idea di cosa troverò e cosa no. C’è un piccolo neo: non sempre è d’accordo con il pensiero della Oxford e quindi se prendi qualcosa da qui, ricordati di non dire al cliente che hai seguito le regole Oxford, oppure ricordati di controllare anche dall’altra parte. Per esempio, guardando la lettera “d”, vedo che le Dates paiono derivare da quella che viene considerata la forma americana, mentre la voce Different from contrasta con Fowler’s e Oxford perché dice Different from not to or than. In un certo senso hanno ragione, perché different to non piace a molti e different than meno ancora, anche se il primo è tecnicamente corretto in BrE.

 

The Oxford Dictionary for Writers and Editors

1a ed. 1981, 448 pp – OUP, Oxford – ISBN: 0-19-212970-8. Nuova ed. > € 20

 

Risponde a tantissimi dubbi: come si scrive il plurale di dictum?, si dice do (mus.), o doh? si dice doll’s house o dolls’ house? Dormeuse vuole il corsivo?, Dovecot o dovecote? come si scrive Dushambe? Dark ages vuole le maiuscole? e daguerreotype? DORA o DoRA? Utilissimo. Per il momento ho solo la prima edizione (piccola e costosa era, ma valeva comunque la pena) ma il fatto di scrivere questa recensione mi ha convinto a ordinare la nuova edizione, che è stata completamente aggiornata e ampliata mi dicono. Già quello vecchio è un libro che tengo sempre a portata di mano, nel senso che devo solo allungare il braccio per prenderlo. Fra un paio di settimane, la nuova edizione prenderà il suo posto…

 

Fowler’s Modern English Usage

Revised by Sir Ernest Gowers –Oxford Paperbacks, 1965  - tascabile

 

Un classico. Utilissimo – essenziale, forse – per chi scrive in inglese. La nuova versione costerà di più ma, pur non avendolo mai visto, lo consiglio. È qui che uno viene quando vuole capirci qualcosa di fused participles o di hysteron proteron ma anche solo del gerundio o del trattino, o per sapere quando usare duteous e dutiful, o delusion e illusion, e così via. Se scrivi in inglese, metti questo libro sulla tua scrivania e tienilo lì.

 

Usage and Abusage

Eric Partrìdge - 3a ed. 1973 – Penguin Books, Harmondsworth – ISBN: 0-14-051-024-9  - tascabile

 

Per i miei gusti, c’è a volte un po’ troppo Eric Partidge in questo libro ma è comunque interessante e risolve quei problemi che magari Fowler’s Usage non affronta. Come Fowler’s, è interessante leggerlo qua e là perché ha sempre qualcosa da insegnare. Apro a caso, e trovo una voce che riguarda if not. Esempio (mio, per abbreviare): “it was the most attractive, if not the greatest event…” Era o non era il più grande? Ma sotto if trovo anche il passato di if need be (qual è?), if as how (bleah!), if and when (al posto di when), e una spiegazione della differenza fra if e whether. Il fatto è che se scrivi “if” al posto di “whether”, il 95% dei lettori forse non noterà, ma se chi interessa a te fa parte del 5%, allora conviene sapere le regole, n’est-ce pas? In effetti, questi libri non sono opzionali per chi scrive in inglese, che siano italiani o madrelingua…

 

The King’s English

H.W. Fowler, F.G. Fowler - 3a ed., 1931 – OUP, Oxford – SBN: 19-869105-X

 

Non è di formato grande ma se uno vuole capirci qualcosa di shall e will, per esempio, qui ne avrà per venti pagine. Credo che l’unica edizione sia quella del 1931 e le cose sono cambiate un po’ da allora, ma con un minimo di spirito critico questo non dovrebbe essere un problema, anzi: un libro come questo può aiutarci molto ad analizzare un po’ meglio il nostro modo di esprimerci. Non è il primo libro da comprare ma vale la pena leggerne alcune parti. È da questo lavoro che è nato il Modern English Usage (che forse giustamente liquida shall e will in sole quattro colonne).

 

The Oxford Companion to the English Language

1a ed. 1992, 1184 pp – OUP Oxford – ISBN: 0-19-214183-X, > € 50 ?

 

Un’ottima introduzione, in ordine alfabetico, alla lingua inglese. Qualche voce, sempre a caso dalla lettera “d”: Dictionary (sei pagine, dieci sottovoci, molti rimandi), Digest, Diglossia, Digraph, Diminutive, Diphthong, Direct and indirect speech, Direct Object, Dirge, Disambiguate… (questi ultimi tutte su due pagine su oltre mille). I rimandi in fondo a ogni articolo sono ottimi: Digest, un esempio tipico, rimanda a Abridgement, Facts on File, Magazine, Periodical, Reader’s Digest, Media e Writing. Parla di ogni aspetto della lingua, dal Dialect in America, Australia, Galles e altrove, sull’influenza su e di altre lingue, come il Danish, Dutch, o le Dravidian languages, persone (Dryden, Defoe), influenze (Danelaw), e tantissimo altro. È il compagno del Companion to English Literature, un altro buon libro.

 

The Cambridge Encyclopedia of the English Language

David Crystal - 1a ed. 1995 – CUP, Cambridge – ISBN non indicato, > € 30 ?

 

Un po’ tutto quello che l’Oxford Companion non è, anche se l’argomento è lo stesso. Curiosamente, mi sembra che il “Companion” sia più un dizionario (tutto rigorosamente in ordine alfabetico) e l’ “Encyclopedia” più un “companion”. Qui c’è un po’ di tutto, con tante foto, ritagli, disegni, mappe, curiosità, vignette e colore. Tutte cose che non ci sono nel libro Oxford, il che forse lo rende più un libro da comodino, meno per la consultazione, anche se l’indice è buono e tutto si trova abbastanza facilmente. Ci sono capitoli (tutti illustrati in vario modo) sulla storia, sul lessico, sulla grammatica, sull’inglese scritto e parlato, sull’uso della lingua, e sull’apprendimento. Tutto è scritto in modo accessibile è interessante. Un bel libro.

 

The Story of English

Robert McCrum, William Cran, Robert MacNeil – 1a ed. 1986 – Faber and Faber, London – ISBN: 0 571-14908-1 – brossura grande, > € 12 ?

 

Quando è uscito negli anni ’80,  questo libro era quasi rivoluzionario per il modo diretto, accessibile e interessante in cui presentava la storia della lingua inglese e tuttora direi che è ancora più piacevole da leggere questo libro che non la parte storica di quello Cambridge. L’unico problema, forse, che mi ricordi io di questo libro è che parla molto della pronuncia ma non indica la fonetica e non ha un'audiocassetta – quindi bisogna indovinare un po’. Per il resto, si legge come un romanzo e ci sono tantissimi esempi e molte foto e mappe.

 

Our Language

Simeon Potter - 4a ed. 1966 – Penguin Books, Harmondsworth – ISBN: 0-14-02-0227-7  - tascabile

 

Una buona introduzione alla lingua inglese – pronuncia, semantica, storia, grammatica, ecc. – ma scritto in un modo un po’ datato, nel senso che l’enciclopedia Cambridge o The Story of English sono molto più accattivanti. Ma questo è un libro tascabile, intelligente e sempre  interessante. A dire il vero, sono trent’anni che non lo leggo, ma se l’apro qua e là trovo sempre qualcosa che vale la pena leggere. È ancora disponibile.

 

Language Made Plain

Anthony Burgess - 2a ed. 1975, 206 pp – Fontana/Collins - tascabile

 

Dall’autore di A Clockwork Orange un libro interessante su vari aspetti della lingua e delle lingue in generale, esamina gli alfabeti, la semantica, la fonetica, le differenze fra lingue e l’evoluzione delle lingue. Apro una pagina a caso e trovo che sta spiegando il problema che hanno i cinesi ad importare nomi da altre lingue: “Churchill” non viene rappresentato dagli ideogrammi per una chiesa e una collina – church e hill – bensì da ideogrammi che hanno suoni simili. Il problema sta nel fatto che la pronuncia della stessa lingua cinese varia talmente tanto che spesso due cinesi non si capiscono fra di loro se non per iscritto e quindi a qualcuno il nome “Churchill” sarà incomprensibile sia come ideogramma, sia come pronuncia. Apro un’altra pagina e trovo un spiegazione del fatto che mentre i vocali italiani sono rimasti quasi immutati in 2000 anni, quelli inglesi sono cambiati tantissimo (“break” ai tempi di Shakespeare faceva rima con “speak”)... Un libro pieno di cose interessanti e scritto in modo chiaro.

 

The Complete Plain Words

Sir Ernest Gowers – 1954, 272 pp - Penguin Books, Harmondsworth – ISBN: 0-14-02-0554-3  - tascabile

 

Un classico. Vale ancora la pena di leggere questo libro, la prima versione della quale è stata commissionata dal Ministero del Tesoro britannico alla fine degli anni ’40 in un tentativo di eliminare gli eccessi del burocratese. Questo libro e il suo seguito hanno avuto un certo successo e, a differenza dell’Italia, mi sembra, in alcuni uffici nel Regno pare ci sia davvero una volontà di scrivere qualcosa di comprensibile – se faccio il confronto fra quello che mi scrive la mia banca inglese e quello che mi scrive quella italiana, penso che non solo i due Fowler ma anche il Gowers hanno fatto un buon lavoro. Se segui le indicazioni di questo libro per le tue traduzioni in inglese, fatti pagare in base alla lunghezza del testo sorgente (italiano), non della tua traduzione!

 

The Oxford Companion to English Literature

5a ed. 1985 – OUP Oxford – ISBN non indicato, > € 30 ?

 

Siamo forse un po’ fuori tema qui, dato che si parla di letteratura e non solo di lingua, ma per qualcosa sulle radici della nostra lingua moderna si trova anche qui. Questo volume è ormai un classico – la prima edizione risale al 1932. Circa 3000 brevi biografie, 2000 riassunti di romanzi e testi teatrali e un po’ tutto ciò che riguarda il mondo della letteratura inglese (influenze esterne – dal Tasso a Verdi, da Michelangelo a Goldoni, ma sempre nelle giuste proporzioni – associazioni, premi, giornali, coffee houses, ecc.). Per dare un’idea di cosa puoi trovare su due colonne, prendo una pagina a caso di nuovo dalla lettera “D”: Dousterswivel (personaggio – 1 riga), Dove Cottage (casa – 5 righe), Dover (rimando), Dover Beach (poesia – 1 riga), Doves Press (rimando), Dow (scrittore – 8 righe), Dowden (studioso – 14 righe), Dowel (rimando), Dowland (compositore – 37 righe), Down with Knavery (rimando), Dowsabel (nome – 2 righe), Dowson (poeta – 50 righe).

 

Brewer’s Dictionary of Phrase and Fable

varie edizioni – tascabile e non

Non pensare di vivere senza Brewer’s. Costa poco (ci sono tante edizioni, perché ormai la classica edizione Cassell non è più l’unica, nonostante venga pubblicata e aggiornata ininterrottamente dal 1870. Ora ci sono tante edizioni e sono tutte più o meno valide: prendi la prima che trovi… Già recensito due volte nella “Biblioteca del Bravo Traduttore”, quindi mi fermo qui.

 

A Concise Etymological Dictionary of the English Language

W. Skeat – 1911 – OUP, Oxford – ISBN: 0-19-863105-7

 

Non so se esista edizione più recente –ho comprato il libro nel 1974 (stampato nel ‘72) ma era sempre la seconda edizione del 1911.  Contiene l’essenziale e lo esprime nel modo più asciutto immaginabile. Leggo, per esempio, che la parola “Door”, a gate (E), viene dal M.E., che viene dall’A.S., ed è imparentata con l’O.Sax, il Goth., il G., e l’Icel, il Dan., lo Swed, il Du, i tipi Teut. (cf. L., Lith., O.Irish, W., Russ., Gk, Skt…). Per ogni lingua c’è la sua grafia, che non riesco a riprodurre qui. Ha un certo fascino, devo dire, e ci sono affezionato. In fondo c’è una sezione che elenca i prefissi e suffissi, ci sono brevi elenchi di parole ordinate per lingua di origine, un elenco di omonimi (stesso suono, diverso significato, radice uguale o diversa), “doublets” (parole come dainty e dignity, deck e thatch, direct e dress…) che sembrano diverse ma invece hanno la stessa radice, e un elenco di parole indicando la distribuzione (es. la parola rice viene dal francese<italiano< latino< greco< persiano, mentre la parola artichoke viene dall’italiano<arabo). A dire il vero, è per questa sezione che ho scelto il Concise, piuttosto che la versione completa. Beh, anche un po’ per i soldi, ma in quegli anni lavoravo alla Zwemmer’s di Londra e avevo il 30% di sconto su tutti i libri d’arte e il 50% su tutte le pubblicazioni della OUP. Se mi avessero pagato un po’ di più, non so cosa avrei comprato!

 

Dictionary of Word Origins

John Ayto - 1a ed. 1990, 583 pp – Arcade Publishing, NYC – ISBN: 1-55970-133-1 - > € 15, credo, nella nuova versione in brossura

 

Questo, a differenza del dizionario Oxford, è un vero bedside book. Mentre il dizionario si limita a dire che divan viene dal persiano per “tribunale” e dall’arabo per “corte reale”, “tribunale” e “consiglio di stato”, Ayto spiega che viene dalla parola persiano per “piccolo libro”, che è poi diventato “libro dei conti”, poi “ufficio contabile”. Da qui il significato si è esteso a vari uffici, come il tribunale e quello delle tasse e, infine, persino al consiglio di stato della Persia. Qui veniva usata per indicare non più il locale, bensì i banchi lungo le pareti sui quali si sedevano i membri del consiglio. La parola è passata all’arabo e al turco per poi approdare in Europa, dove è rimasta sia nel senso di lunga sedia (divano), sia di ufficio delle tasse (dogana, douane). In inglese è arrivata solo il senso di “divano”. Ecco come il “libricino” di Isfahan è diventato il “sofà” di Manhattan. Questo è il contenuto di uno solo degli 8000 articoli, alcuni veramente affascinanti. Puoi sapere da dove viene “bed-” (imparentata con “fossa”, tra l’altro) “side” (originariamente significava “lungo”, non “corto”), e “book” (da “beech”, faggio). Poi tutti a nanna…

 

To Coin a Phrase, A Dictionary of Word Origins

E. Radford and A. Smith - 4a ed. 1982, 281 pp – Macmillan, London – ISBN: 0-333-31643-6 -  - tascabile

 

Un po’ come il libro di Ayto ma più piccolo, spesso con altre parole, ogni tanto mette qualche interessante storiella. Guardando la “d”, trovo dab, per esempio: to be a dab hand o dab hand viene dal latino adeptus. Nel senso di picchiettare viene dall’Old English e dall’olandese dubben, che ci ha dato anche to dub, come in “he was dubbed a knight”. Dead as a doornail viene dal chiodo sul quale si picchia il battiporta: qualsiasi cosa colpita in testa con tale forza e frequenza deve per forza essere morta… “Blurb: A brief and eulogistic note on the character and contents of a book printed on its paper dust-jacket. A strikingly successful example of this on a book by the American writer Gellette Burgess featured a Miss Belinda Blurb, and this name came to be associated with all such wrapper advertisements. The word entered Standard English in the 1920s”. Te lo eri chiesto, vero? Ora lo sai – e anche prima di aprire il libro, dato che questo si legge sulla quarta di copertina.

 

New Words for Old

Philip Howard – Hamish Hamilton, London – 1a ed. 1977, 127 pp - SBN: 241-89722-X

 

Forse non dovrei scrivere di questo libro perché non l’ho più visto in giro ma intanto non ti consiglio di andare a cercarlo domani. Esamina alcune parole (come ethnic, euphoria, fruition, gay, grass roots…) e spiega come hanno cambiato significato nel corso degli anni. “Gay” è un esempio piuttosto ovvio, ma altri hanno cambiato in modo meno drammatico: “grass roots”, ad esempio, nasce nell’industria mineraria americana per indicare il primo livello del terreno, in 1912 viene usato per indicare le origini contadine di un partito e gradualmente viene a significare la “base” politica o sociale. Altre parole, come “fruition” o “internecine”, hanno cambiato significato a causa di errori di interpretazione o di falsa etimologia (“fruition” non viene da “fruit”, bensì da “fruire”, ma ha acquistato un significato basato sulla parola “fruit”). Interessante ma è un libro da leggere, non da consultare per cercare una parola particolare, più che altro perché esamina solo 42 parole. Un po’ poco per un libro che pure aveva il suo costo negli anni ’70.

 

Frantic Semantics - Snapshots of Our Changing Language

John Morrish - 1st ed., 1999, 179 pp. - Macmillan, London - > € 15

 

Dal Daily Telegraph, un libro simile nel suo scopo a quello di Howard, menzionato sopra, ma con un approccio meno serio e di vent’anni più recente. Prende parole come Denial (più che altro riferito a Clinton-Lewinsky, ma finisce con un simpatico “Freud thought that anxiety was the source of denial. We know, however, that it is Lake Victoria”), Directional, Diversity  (che termina con “…It is not surprising that employers prefer “diversity” to “equal opportunities”. It sounds modern, responsive and socially concerned – and commits them to almost nothing”,  e Dumb. Esamina circa 150 parole.

 

Le Ton Beau de Marot – In Praise of the Music of Language

Douglas R. Hofstadter – 1997, 632 pp – Bloomsbury, London – ISBN: 0-7475-3350-4

v. la “Biblioteca del Bravo Traduttore”. Piace anche a me, e credo che il fatto che non l’ho mai finito dica più di me che non della qualità del libro.

 

The Oxford Dictionary of Quotations

1a ed. 1953/74, 1003 pp – OUP, Oxford – ISBN: 0-19-211523-5, > € 30 ma consulta Amazon, che ce n’è per tutte le tasche…

 

Ottimo. Ma ora esiste Internet e quindi ogni cosa, ogni citazione si trova senza pagare, vero? Certo, ma solo fino ad un certo punto: il 40% di questo libro viene occupato dall’indice ed è questo il bello: cerchi e trovi, a differenza di Google, dove a volte cerchi e basta. Dal punto di vista del traduttore, però, direi che un libro come questo è ormai un po’ superato dalla rete informatica, ma è sempre bello…

 

Book of Intriguing Words

Paul Hellweg - Wordsworth Editions, Ware, Hertfordshire – ISBN: 1-85326-312-5 - tascabile

 

Qualche esempio dalla lettera “D”: dysania (somnabulism: difficulty in becoming fully awake after sleep), dypnophobia (phobias: fear of dinner conversations), Doramania (manias: abnormal interest in fur),  dulocracy (government: by slaves or servants), Daphnomancy (“-omancy” words, laurel tree), Dysmorphosteopalinklasy (long medical terms: 23 letters), Da, De, Di (short words: of, of, gods), Drw, Dw, Dwr (archaic vowelless words), Dress (Acronyms: Drains Resources, Entailing Silly Sacrifices), Doundrins (food and drink: afternoon drinking), Duende (delightful words: the power to attract via personal charm). Un libro inutilissimo ma piacevole, con acrostici, anagrammi, antigrammi (funeral = real fun), cronogrammi, lipogrammi (Mary had a tiny lamb, it’s wool was pallid as snow – in cui manca sempre la lettera “e”), palindromi (A man, a plan, a canal: Panama), pangrammi (The quick brown fox…ma non solo), univocalici (Meg kept the wee sheep / The sheep’s fleece resembled sleet…). Serve a poco ma può piacere ai patiti della parola.

 

Word Finder

Marc McCutcheon – 1992, 476 pp - Wordsworth Editions, Ware, Hertfordshire – ISBN: 1-85326-386-9 - tascabile

 

Questo libro, curioso nel suo intento, serve a scrittori, non a traduttori ma, essendo un’edizione Wordsworth, costa solo un paio di sterline. Nella sezione “Human body and mind”, contiene due sezioni “Moustaches” e “Beards” che, insieme, descrivono oltre 50 stili di barba e baffi. Nella sezione “Ships and boats” c’è un lungo elenco di tutte le parole (“alcune”, diciamo, in onor del vero) che potrebbero comparire in un testo su quell’argomento. Vuoi scrivere un articolo sulla boxe o sulla borsa? Vuoi descrivere un certo tipo di cappello? qui troverai 76 parole, così come ci sono 80 parole solo per i vestiti del ‘500. Le 27 parole che hanno che fare con le spade cominciano con “baldric”, “broadsword”, “claymore”, “cutlass”, ”ensiform”, “epee”… Come dice il blurb, questo è un dizionario al contrario, un dizionario visuale senza le immagini. Nella sezione “scultura”, trovi i termini “bust peg”, “butterfly”, “contrapposto”, “draperie mouillée”…, che non compaiono né sul Picchi, né sul Ragazzini (sul Sansoni non saprei perché ho solo il volume IT>EN). Se fossi uno scrittore, penso che lo userei in certe situazioni, ma dato che non lo sono, rimane lì.

 

Room’s Dictionary of Confusibles

1a ed. 1979, 153 pp – Routledge & Kegan Paul, London – ISBN: 0-7100-0120-7, intorno a € 10 ?

 

Dissolute/dissipated, doddering/doting, dominating/domineering, disperse/dispel/dissipate, dissembling/dissimulating/ simulating – tanti confusibles, che ti confonde davvero le idee. Personalmente, preferisco evitare i libri di falsi amici e simili nemici perché tendono a confondermi le idee laddove prima le avevo chiare, ma ogni tanto servono a capirci qualcosa. La differenza fra specially e especially, fra spire e steeple, scupper e  scuttle, sortie e sally?

 

Book of Spelling Rules

G. Terry Page – 1a ed. 1991, 256 pp. - Wordsworth Editions, Ware, Hertfordshire – ISBN: 1-85326-341-9 - tascabile

 

Forse dovrebbe intitolarsi “Book of Exceptions…”. Non posso immaginare a chi potrebbe servire questo tomo, che ho comprato a scatola chiusa, ma devo dire che preferisco lo spel chech di Wird.

 

Grammatiche della lingua inglese

 

Ho varie grammatiche della lingua inglese che risalgono ai giorni in cui facevo l’insegnante. Raramente ne trovo una che mi piace in modo particolare, ma ne segnalo due che, a mio avviso, sono molto valide: fra i monolingua, mi piace di più il classico A Practical English Grammar, Thompson & Martinet, Oxford University Press, 1960. Ho la seconda edizione di 25 anni fa, che mi sembra vada ancora bene. L’unica grammatica della lingua in inglese che mi piace in italiano (ma non le conosco tutte, devo dire, quindi fidati fino ad un certo punto) è l’ English Grammar for Italian Students, M.G. Andreolli et al., 1992, Petrini Editore, Torino (ora in mano alla De Agostini). Quando vedo una nuova grammatica in italiano, vado a vedere se persiste nel ripetere i soliti errori come quello di considerare “got” in una frase tipo “I’ve got a book” come un “rafforzativo”. Ancora oggi, le grammatiche pubblicate qui in Italia tendono a ripetere pedissequamente questo e altri errori banalissimi ma Andreolli e i suoi riescono ad evitare le solite trappole – quindi non troverai neanche la spiegazione della differenza fra passato prossimo e passato remoto che vorrebbe che “l’azione ha ancora un qualche effetto sul presente”, che io e i miei studenti non abbiamo mai capito e che comunque non risponde al vero. I miei studenti generalmente avevano le idee chiare dopo aver letto Andreolli, cosa che non posso dire di tutte le grammatiche. Entrambi questi libri sono accompagnati da libri di esercizi.

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